
La serata dedicata al coccodrillo ha impegnato il gruppo in una riflessione attenta su come e perchè i libri per bambini ospitano così tanti animali.
Perchè da Esopo, La Fontaine, passando per Rodari e Calvino, gli animali popolano i libri per l’infanzia?
Nelle favole di Esopo (630 a.C. – 560 a. C.) e Fedro (20 a.C. – 50 a. C.) l’animale è presentato come maschera, umanizzato e dotato di psicologia fissa: la volpe è astuta, il gatto è opportunista, il cane è fedele. Gli animali che incontriamo nelle loro opere esprimono in modo libero critiche feroci alla società. Anche La Fontaine esprime nei suoi 13 libri di Favole (1668-1694) abitate da corvi, volpi, topi, lupi, agnelli, rane, il suo disappunto verso il potere dominante in Francia e la sua opera diventa occasione di denuncia politico-sociale.
Con la fiaba, che trova a partire dal Seicento una forma scritta, gli animali che la popolano sono spesso simboli portatori di significati complessi. I fratelli Grimm, tra il 1812 2 il 1822, pubblicano una raccolta di fiabe abitate da animali protagonisti. <<In esse gli animali non rappresentano più necessariamente dei simboli morali, ma attingono a una dimensione fantastica e la loro presenza nella narrazione serve a fare accedere il lettore al meraviglioso, al magico e anche al pauroso>>. L’uccello e l’asino d’oro sono animali magici, il principe ranocchio è frutto di un incantesimo, la volpe elargisce buoni consigli come una fata. Gli animali non rappresentano più i vizi e le virtù sociali, non ci dicono più cosa dobbiamo e/o non dobbiamo fare, bensì ci permettono di prendere contatto con la nostra parte più intima e profonda, le nostre emozioni.
Verso la metà dell’Ottocento fanno la comparsa nella narrativa per adulti gli animali mostruosi, nei quali si riflette l’angoscia dell’uomo moderno.
Con il ‘900 gli animali umanizzati incarnano valori positivi, si contrappongono all’uomo per bontà, ne risultano addirittura migliori. Al centro delle narrazioni si celebra il tema dell’uomo civilizzato, distruttore, irrispettoso della natura, descritta come benigna e incontaminata. La Natura, l’animale diventa possibilità concreta per l’uomo di guadarsi dentro, di riflettere sulla sua vita e sul suo operato, sugli errori perpetrati verso gli animali, esseri viventi a lui più vicini e per molti aspetti simili.
Dunque perchè tanti animali tra le pagine del libri?
Perchè usare l’animale per parlare e raccontare dell’uomo?
Perchè l’animale è molto vicino a noi – Mara sottolineava che il coccodrillo è l’unico animale che piange e per questo incarna una nostra peculiarità che non troviamo in altri; il pianto rimanda alle nostre emozioni , alla nostra vita interiore, all’invisibile. Il coccodrillo però è anche un animale molto lontano da noi, è un predatore, da temere e dal quale fuggire, ci impaurisce. E’ dunque un animale che rivela tutta la sua ambiguità, con il quale identificarsi ma anche dal quale allontanarsi. Ci permette di guardarci/ immedesimarci ma al contempo prendere le distanze da ciò che ci fa paura, ci è sconosciuto e ignoto. Sull’animale possiamo proiettare ciò che non ci piace di noi stessi, o che non riusciamo ad accettare, quello che non riusciamo a capire.
Durante la serata abbiamo incontrato tanti coccodrilli, molti, troppi … che ci hanno interrogato e che hanno presentato ognuno caratteristiche proprie specifiche. E’ emerso in modo evidente che il coccodrillo è un protagonista importante nella letteratura per l’infanzia, ricoprendo ruoli diversi, non solo come predatore.
Professione coccodrillo, G. Zoboli e M. Di Giorgio – Topipittori
Vincitore del Premio Andersen 2018, miglior libro senza parole
Finalista al Premio Scelte di Classe 2018, categoria 6-7 anni
Albo che ci ha rapito e impegnato in una lunga lettura per individuare i significati profondi celati tra le pagine. All’alba, in ogni grande città, milioni di persone si svegliano, si alzano, fanno colazione e si preparano per andare al lavoro. Tra loro vi è anche un coccodrillo che si appresta a raggiungere il suo posto di lavoro. Lo possiamo seguire attraverso le illustrazioni senza parole nei suoi gesti quotidiani in casa e fuori casa che di caricano di senso, anche quando si mischia tra la folla con altri animali. Camminiamo con lui per strada, saliamo insieme a lui sulla metropolitana, guardiamo le vetrine ed entriamo nei negozi fra profumi di dolci e polli arrosto finché non giunge al lavoro. Si tratta di un albo con significati sottesi di non facile lettura. La narrazione ci spinge ad interrogarci e a sollevare numerose domane: qual è il rapporto tra noi e gli altri? Che ruolo possiamo attribuire ai vesti del coccodrillo – svolgo la funzione di protezione/intimità/separazione/riparo/armatura/confine/filtro? Siamo in grado di andare oltre i vestiti, le apparenze per giungere alla verità, all’essenza dell’altro? Che cosa vogliamo che gli altri sappiano di noi, come ci vedo/percepiscono/vivono gli altri?
C’è un coccodrillo sotto il letto, I. Schubert e D. Schubert – Leminiscaat Potrebbe far paura trovare un coccodrillo sotto il letto, invece la nostra piccola protagonista ha il piglio deciso e tiene in pugno l’alligatore che si presta a fare ciò che dice. Alla fine dell’albo si forniscono indicazioni per costruire un coccodrillo con materiali da riciclo
Attenti al coccodrillo! T. Warnes – De Agostini Nasino adora etichettare. Un giorno si imbatte in una strana cosa. Un essere bitorzoluto. Una stranissima creatura con starni affilati dentoni. Aiuto! Scappa via, Nasino!
Guji-Guji, Chih-Yuan Chen – Bhoem Press Un giorno un grosso uovo rotola nel nido di Mamma Anatra. Quando l’uovo si schiude sbuca fuori… un coccodrillo! “Guji Guji,”, questo il nome scelto, cresce insieme ai suoi fratelli anatroccoli convinto di essere anche lui un’anatra. Un giorno però incontra una banda di coccodrilli che gli svelano chi è in realtà e lo vogliono indurre a consegnare le anatre grazie ad un inganno. Guji Guji si trova in un dilemma: chi è la sua famiglia? Chi è veramente, un’anatra o un coccodrillo? Un albo che parla di identità, adozione, amicizia, famiglia, somiglianze e differenze, sugli affetti. La storia è ispirata alle vicende di un amico dell’autore adottato e cresciuto in una comunità ove era visibilmente diverso dagli altri, sentendosi a volte isolato e solo. Una storia divertente ed emozionante sul tema dell’identità, delle somiglianze e delle differenze, sull’amore, l’amicizia e… il coraggio di pensare con la propria testa.
Il coccodrillo gentile, L. Panzeri e G. Ferrari – Il Castoro Piega i vestiti, mette in ordine, prepara la colazione… chi sarà che nel cuore della notte aiuta in casa, senza farsi vedere? La famiglia si apposta in un armadio per scoprire il mistero. E di notte ecco uscire dalle pagine di un libro… un enorme coccodrillo! Mamma e papà sono terrorizzati, ma i bambini capiscono subito che il coccodrillo non è pericoloso! Riuscirà il coccodrillo gentile a realizzare il sogno di vivere in una casa vera ed essere un perfetto coccodrillo domestico!
Attenti al coccodrillo! N. O’Byrne e N. Bromley – Nord-Sud Cosa fareste se, mentre sei seduto tranquillo a leggere una fiaba della buonanotte, un coccodrillo s’intrufolasse nel racconto per devastarlo? Chiudereste il libro di schianto per rimetterlo subito sulla libreria? O sareste abbastanza coraggiosi, come il Brutto anatroccolo, per combatterlo? Un albo illustrato interattivo, dove l’obiettivo è convincere il coccodrillo ad abbandonare le pagine, scuotendo e agitando il libro finchè l’alligatore se ne andrà dalla quarta di copertina.
Il coccodrillo che non amava l’acqua, G. Merino – Valentina Edizioni Tutti sanno che i coccodrilli amano l’acqua. Bene, questo coccodrillo proprio NO! Arrampicarsi sugli alberi è molto più divertente che nuotare perchè in realtà lui non è proprio un coccodrillo. Far luce sulla propria identità con qualcuno vicino.
Mangerei volentieri un coccodrillo, S. Donnio e D. de Monfreid – Babalibri Ogni mattina, mamma Coccodrillo porta ad Achille delle ottime banane per la sua prima colazione, ma, un bel giorno, ad Achille viene un’idea assurda e irrealizzabile: quella di mangiare un bambino. Non c’è cibo che possa far desistere il piccolo che decide di raggiungere il fiume dove finalmente incontra una bambina, a dir poco decisa!
Lo scambio, J. Ormerod e A. Joyner, Terre di Mezzo Il nuovo fratellino di Carolina Coccodrillo sbava, puzza e non è divertente, ma le attenzioni di Mamma Coccodrillo sono tutte per lui. E Carolina è molto, molto gelosa. Così decide di riportarlo al Paradiso dei Piccoli per sostituirlo: prova un cucciolo di panda, un elefantino, due tigrotti gemelli, ma nessuno fa al caso suo…
Cornelio, L. Lionni – Babalibri Quando le uova si schiusero, i piccoli coccodrilli sgusciarono fuori e iniziarono a zampettare sulla sabbia del fiume. Cornelio invece è curioso ed esploratore, si avventura per il mondo. Lungo il suo cammino incontra altri animali che gli permettono di vedere altro, conoscere e scoprire cose su di sè, offrendo un ottimo esempio anche ai propri simili.
Mio! Mio! Mio! M. Van Zeveren – Babalibri Nella giungla, nella terribile giungla abitata da animali feroci (e affamati) un giorno un piccolo ranocchio trova un grosso uovo. “È mio! Mio! Mio!” strilla il ranocchio, ma l’entusiasmo dura poco…
Coccodrillo innamorato, D. Kulot – Zoolibri Piccolo coccodrillo è disperato. A volte ha freddo; a volte ha caldo;
a volte è triste; a volte contento. Ma cosa gli sta succedendo? E’ innamorato di giraffa e si dà un gran daffare per farsi notare, per farsi vedere e dopo una serie di spiacevoli incidenti i loro occhi s’incontrano!
Coccodrillo cerca casa, D. Kulot – Zoolibri Il piccolo coccodrillo e la grande giraffa sono innamorati e vorrebbero una casa in cui vivere insieme. Ma come stare insieme se li dividono due metri e quarantatrè centimetri? Le provano tutte ma ogni gesto quotidiano si rende difficile, così dcidono di costruire una comodo piscina.
Coccodrillo ha fame, A. Higuet – Clavis Coccodrillo ha tanta fame. Che cosa potrebbe mangiare? La tartaruga? No, troppo dura. Il riccio? No, punge. Anche gli altri animali hanno qualcosa che li rende poco appetitosi. Ma, poi, Coccodrillo vede un bambino…
La pelle del coccodrillo, J. C. Romàn – Fragatona Una leggenda africana racconta che molti molti anni fa i coccodrilli avevano la pelle liscia di una bellissima tonalità dorata. Quindi perché adesso la loro pelle è rugosa e scura?
Uffa! No sono un coccodrillo! D. Perret, La Margherita Coccodrillo ha tanta fame. Che cosa potrebbe mangiare? La tartaruga? No, troppo dura. Il riccio? No, punge. Anche gli altri animali hanno qualcosa che li rende poco appetitosi. Ma, poi, Coccodrillo vede un bambino…
Dovunque tu sia, caro coccodrillo, G. Zoboli e F. Buzzurro – Topipittori Un giorno, Francesca scopre che nella sua lavatrice abita un coccodrillo. È verde, ha gli occhi brillanti e, fra calze e mutande, la saluta dall’oblò. Francesca vorrebbe parlargli. Ma come si comunica con un coccodrillo? A gesti? Con l’alfabeto muto? A sguardi? O con la sola forza del pensiero? Un problema da risolvere in fretta, prima che il coccodrillo se ne vada altrove, attraverso le mille strade nascoste del suo immenso mondo acquatico.
Chissà com’è il coccodrillo? E. Montanari – Arka I cuccioli della savana non hanno mai visto il Coccodrillo. «Chissà com’è…» li stuzzica un giorno il maestro Elefante. La fantasia dei cuccioli si scatena e i ritratti che fanno del coccodrillo sono degni dei più grandi artisti espressionisti, cubisti, uturisti, astrattisti e dadaisti.