
Di: Kim Sena
Edito da: Orecchio Acerbo
LEA E L’ELEFANTE
E’ arrivato settimana scorsa, ma ve ne parlo solo adesso, perché l’ho custodito gelosamente sotto la scrivania per non mostrarlo/venderlo, perché volevo tenerlo ancora un po’ con me. Si tratta di una novità di Orecchio Acerbo, LEA E L’ELEFANTE di KIM SENA, autrice e illustratrice coreana. Lea è una bambina che vive in un palazzo immenso e magnifico, circondato da un parco infinito. Lea ha tutto e può avere qualsiasi cosa desideri, ma è sempre annoiata, insoddisfatta e sola. Un giorno Lea esce dal palazzo per incontrare un elefante, che apparentemente si sta annoiando quanto la piccola. E’ così che Lea lo invita a palazzo e gli mostra tutto ciò che possiede e gli promette di farlo volare, legando alla lunga proboscide un palloncino rosso e dipingendolo di bianco. Il grosso pachiderma corre per giorni per provare a spiccare il volo ma non succede nulla, tanto da indurlo a provare disagio e malessere e a pensare con malinconia ai suoi amici, nonostante gli ottimi pasti e l’agio della vita a palazzo. Elefante informa Lea che vuole tornare dal branco a rotolare nel fango, dichiarando il suo totale disinteresse per il volo. Lea lo vuole tenere a palazzo e spera di farlo mostrandogli nuovi giochi … ma in un attimo si scatena una violenta e terribile tempesta che distrugge ogni cosa. Lea si trova senza più nulla, vicina all’elefante al quale confessa che il suo profondo desiderio è stare con lui … in un attimo la proboscide l’avvinghia e la fa volare.
Questa è la storia, illustrata con straordinaria bravura dalla matita di Kim Sena, i cui disegni regalano ed aggiungono informazioni al testo scritto. Le illustrazioni, oniriche e poetiche, sono in bianco e nero e “raccontano” un bimba con una coroncina in testa, elegante, triste, attorniata da una quantità infinita di giochi, seduta in un immenso trono con a fianco un palloncino rosso, unico elemento colorato che seguirà la piccola anche all’esterno del palazzo; alle pareti tanti suoi ritratti che lasciano trasparire una condizione di egocentrismo e solitudine immensi. Anche l’elefante ha un’espressione triste, sia quando incontra la piccola ed anche quando le siede accanto, davanti alla tavola apparecchiata per il tè; la solitudine vissuta dalla bimba è sottolineata dalla presenza di due ospiti inquietanti/amici silenziosi: un orsacchiotto con maschera e il muso di una renna imbalsamato. Lea modifica i tratti del volto e appare più serena e contenta quando decide di colorare l’elefante, cercando di modificare la natura dell’animale, mancandogli di rispetto e perseguendo solo i propri desideri. L’elefante continua ad essere triste mentre Lea arriva a sorridere … ma solo per poco, poiché quando l’animale manifesta la voglia di andarsene la piccola scatena tutta la sua furia … furia che diventa tempesta, tornado che spazza via tutto. Sulle rovine del palazzo Lea confida all’elefante il desiderio di volerlo accanto, come un amico ed è così che la piccola e il pachiderma entrano in contatto e le pagine si colorano meravigliosamente. In particolare l’ultima pagina dell’albo è colorata e mostra un paesaggio naturale sereno con Lea seduta sull’elefante. Un albo che mi ha rapito, ricco di significati e di emozioni;con un palloncino rosso che rappresenta l’esterno di un palazzo lussuoso ma isolato, che è elemento di contatto/relazione con l’altro, a patto che ne rispettiamo la natura e i desideri, infatti scompare durante la tempesta; un violento nubifragio che rappresenta la ribellione dell’animale e l’insoddisfazione della piccola; l’avvicinamento dei protagonisti quando palazzo, oggetti e giochi non ci sono più, spazzati per lasciare posto al vuoto .. al nulla fisico – nell’illustrazione lo spazio si allarga e si fa profondo – per celebrare un legame autentico e profondo tra Lea e l’animale.
Segnalo anche RENNA BIANCA della stessa autrice.