
Ho deciso di fare questa formazione per tentare di soddisfare un bisogno crescente che sto registrando in libreria.
In questo periodo, vuoi anche per la pandemia, ognuno di noi si trova a fare i conti con la perdita, con la morte.
Ognuno ha perso qualcuno, un parente stretto, un amico, un conoscente, un vicino di casa, una persona che non si conosceva ma si incontrava sempre al bar all’ora di pranzo.
Ognuno ha dovuto confrontarsi con il lutto, che fa sperimentare un dolore profondo e inconsolabile.
In libreria mi sono ritrovata spesso ad ascoltare e consolare genitori che hanno perso un affetto; adulti che si interrogano sulla morte, che cercano parole per nominare, descrivere e raccontare la perdita ai loro bambini.
Come parlarne, cosa dire a quei bambini che il nonno é mancato, che non vedranno più la zia, che il papà non tornerà. E come descrivere e accogliere le emozioni, i sentimenti di abbandono, paura, timore, rabbia, angoscia che talvolta vengono negati, che sembrano inadatti di fronte a un evento tanto incomprensibile.
Come fare, come raccontare la morte oggi, in questo tempo storico che la nega, che non ne parla, che l’allontana, che non ci prepara al distacco, sempre se alla perdita ci si può preparare.
Nella letteratura e in particolare nella letteratura per l’infanzia e l’adolescenza troviamo conforto e sicuramente le parole che cerchiamo.
Gli albi illustrati ci possono regalare pagine di vera consolazione, occasioni per riflettere sulla propria e altrui finitudine, per spingerci a cercare senso e significato.
La potenza dell’albo illustrato, dettata da una intreccio originale e di qualità fra testo e illustrazioni, ci offre molteplici occasioni per elaborare, meditare, interpretare. Si tratta di letture che si impongono come vere opportunità di crescita e formazione.
Credo che i libri possono svolgere un ruolo importante nel trattare questo difficile argomento con i bambini.
Innanzitutto leggere un libro per un bimbo è un’attività naturale e piacevole, soprattutto se condivisa con l’adulto di riferimento, che può essere un genitore o un educatore.
E’ un momento straordinario, di vicinanza, di ascolto profondo e reciproco, che potrebbe rivelarsi adatto per parlare anche di argomenti difficili.
Spesso i libri si rivelano utili facilitatori per trattare argomenti spinosi, spiacevoli, delicati, che ci mettono a dura prova. Questo non vuol dire che qui si voglia incoraggiare ad usare i libri come medicine, a cui vi si ricorre per affrontare questo o quel argomento.
Piuttosto andrò sottolineando che il libro o meglio la narrazione, la storia, ci offre la possibilità di percorrere sentieri fatti di parole ricchi di significato, che favoriscono la riflessione, che esplicano un’importante funzione educativa e formativa, che aiutano la ricerca e la costruzione di senso.
Possiamo considerare i libri sulla morte, gli albi illustrati che vi farò conoscere in questa formazione, delle «provocazioni letterarie» che i bambini dovrebbero incontrare sullo scaffale della libreria di casa o della scuola, grazie ai quali intrecciare discorsi e pensieri sulla morte e sul morire. Vi presenterò racconti che non hanno la pretesa di «curare» bensì di educare, nella prospettiva di cambiamento di cui anche il libro si fa promotore. In questi termini la lettura di questi albi è consigliata quando non siamo di fronte alla morte, non stiamo vivendo un momento luttuoso, ma siamo lontani da questa esperienza e quindi capaci di inoltrarci nelle pieghe del morire per tentare di trovare risposte consolatorie e di senso.
Perchè ricorrere alle storie?
- perchè sono spazi protetti e circoscritti che autorizzano a sentire e a provare emozioni;
- perchè sollevano dall’ansia di un incontro reale con la morte, collocandola all’interno della fiction, ambito privilegiato per l’incontro con la morte;
- perchè permettono la condivisione, aiutano a trovare una parte di sé, permettono di raccontare il proprio vissuto e di dare la possibilità anche a chi non riesce a trovare le parole di dire.
Il racconto diventa così un dono, un atto per ricordare e si riempie di senso, di riconoscenza per non dimenticare. Permette di continuare un dialogo, anche oltre il confine, oltre il limite segnato dalla morte.
Grazie alle storie si può costruire un percorso educativo che ci aiuti a celebrare e onorare la vita.
Le storie a colori saranno le protagoniste di queste due serate, ti farò conoscere gli albi illustrati che raccontano la perdita nelle sue diverse espressioni, ma ti parlerò anche di bambini, di come incontrano la morte e di come noi adulti possiamo star loro vicini.