Libreria Libri e giochi – Besana Brianza

La zattera

Di: O. de Solminihac, S Poulin

Edito da: Orecchio Acerbo

Albo illustrato di grande formato, con illustrazioni inondate di sfumautre di azzurro/blu color sabbia.

La storia racconta di una comune giornata al mare di un orso adulto, Michao, della capretta Margherita e di una volpe, voce narrante.

L’albo narrativo racconta un quotidiano in cui tutti  ci possiamo rispecchiare e ritrovare qua e là. La vicenda è costruita con perfezione seguendo lo schema classico de “la grammatica della storia”, mediante cui è fotografata una giornata fatta di semplicità,  di normalità, di nulla, di noia …elementi che si rivelano determinanti per spingere i protagonisti a trovare soluzioni valide per superare un grosso inconveniente, che non coinvolge solo sè stessi come singoli, ma anche e soprattutto tutti e tre.

Orso, Margherita e Volpe partono  di mattina presto diretti verso il mare, ma si trovano subito in coda, imbottigliati nel traffico. Non vedono l’ora di arrivare, sono impazienti, ma il viaggio si preannuncia sfiancante e interminabile.  Orso al volante decide di prendere una scorciatoia per arrivare alla spiaggia in breve tempo.

Parcheggiata l’auto sotto una duna e nell’aprire il cofano i tre scoprono d’aver dimenticato tutto l’occorrente a casa.

Niente costumi, niente asciugamani, niente giochi, niente palette, secchielli e pallone, niente salvagente.

Sono mirabili le espressioni dei tre animali; i musi di ognuno ripresi in primo piano fanno trasparire tutto il disappunto, il dispiacere e la delusione della scoperta … si intuisce chiaramente che la giornata è a dir poco rovinata!

Capretta <<mette su il muso. Il suo labbro inferiore cerca di raggiungere le sopracciglia>>.

Che fare?  Disperarsi? Tornare a casa? Mettere il muso? Inveire uno contro l’altro?

Assolutamente no, Orso tenta una magia con una formula improbabile, tutti con gli occhi chiusi e “Abracaduna, abracapalla, abracapinne” … ma nel cofano non compare  nulla!  Allora Volpe corre verso il mare seguita dagli altri due …  si abbandona al gioco libero ma nulla cambia: non si può fare il bagno, giocare a pallone, costruire un castello.

Fa capolino la noia, ma Orso ha un’idea: “Costruiamo una zattera!” La ricerca dei materiali adatti spinge Margherita e Volpe ad esplorare la spiaggia liberamente e a recuperare l’occorrente, mentre Orso resta steso sulla spiaggia ad aspettarli.

Orso <<sceglie con cura i pezzetti di legno. Ne mette uno di fronte all’altro e due di traverso>> e fa vedere a Volpe come si annodano le alghe per tenerli insieme, mentre Margherita raccoglie conchiglie. La zattera è pronta e Orso ringrazia tutti per il lavoro e l’impegno condiviso durante la costruzione. Insieme si affrettano a raggiungere la riva…appoggiano la zattera sulla superficie dell’acqua, affidandola alla marea che lentamente se la porta al largo.

Dove sarà diretta? Bisogna immaginarlo, come dice Orso. La zattera viene spinta lontano e i tre lasciano la spiaggia.

La narrazione  rende unici momenti quotidiani, li eleva a occasioni di crescita personale e confronto con l’altro, quando si sperimenta la tolleranza e l’accoglienza per le mancanze altrui.

La giornata passata sulla spiaggia libera, non attrezzata e non organizzata, piena da un succedersi di attività programmate, celebra il rapporto diretto e autentico con la natura, ove è possibile sperimentare la libertà di movimento, ma anche la noia, che diventa risorsa per inventare, immaginare, progettare, cercare.

Orso, animale adulto antropomorfizzato propone e lascia libero arbitrio ai due piccoli, sui quali ripone la  responsabilità della ricerca. I due esplorano la spiaggia, si intrattengono a giocare con i materiali poveri e naturali, si rincorrono, cercano l’occorrente per costruire una piccola zattera, lavorano con le mani per assemblare i materiali,  fanno nodi sotto la supervisione e con l’aiuto di Orso. E poi ammirano il frutto del lavoro comune, lasciando andare la zattera, affidandola alle onde verso una direzione che bisogna solo immaginare!

Le illustrazioni a doppia pagina ci coinvolgono nella storia grazie a mirabili squarci prospettici, che si alternano a primi piani quasi fotografici, che immortalano i musi espressivi e vividi dei protagonisti. I colori dei diversi panorami marini, in particolare i toni di blu/azzurro del mare e del cielo, il vento, le varie posture, le masse corporee in equilibrio nello spazio, i movimenti sono concreti, plastici, autentici.

La mia video recensione