
Di: Komako Saki
Edito da: Kira Kira
<<La piccola Riko stava giocando quando, ad un tratto, arrivò quel mostro di suo fratello. “Vattene via! Questo spazio è mio!” Riko non fece in tempo ad andare da un’altra parte che … >>.
“La scatola magica” racconta un episodio di vita quotidiana che probabilmente molti genitori con i loro bambini si sono trovati a vivere.
Protagonista della storia è la piccola Riko che sta giocando tranquilla. La raggiunge il fratello più grande che invade i suoi spazi, mette in disordine i suoi giochi e le fa i dispetti. Anche la mamma inavvertitamente calcia il cerbiatto di Riko e così la piccola va su tutte le furie e minaccia di andarsene di casa.
<<Basta! Non ne posso più! Cambio casa! Me ne vado in una casa tutta mia!>>
La mamma, adulto straordinario si attiva subito per contenere i capricci della bambina. Offre alla piccola Riko un scatola di cartone, suggerendole di farla diventare proprio la sua nuova casa.
<<Bene, allora trasferisciti qui. Questa sarà la tua nuova casa>>, disse la mamma.
La mamma si adopera subito e intaglia il cartone, per ricavare due finestre e la porta, appoggia un pezzetto di stoffa sul fondo della scatola e la porge a Riko che manifesta interesse e entusiasmo. La piccola chiede altro materiale di recupero, scatole più piccole, lana, cartoncini colorati, colla, forbice … e si attiva per arredare la stanza, che diventerà un spazio ludico appoggiato su una sedia.
<<Guardate tutti! Se la metto sulla sedia, la mia casa ha due piani. Ah, già, ora devo appendere il lampadario, mettere le tende alle finestre, sistemare i fiori, fare il trasloco … Uff, quante cose da sbrigare>>.
Nella nuova casa di Riko trovano posto tutti i giochi della piccola: pupazzi, peluche, piccoli contenitori e al termine dell’allestimento la bimba invita tutti a far merenda. Il fratello torna a minacciarla, viene cacciato, ma poco dopo si ripresenta con un super eroe, portatore di pace che chiede di essere accolto.
Così fratello e sorella si trovano a giocare assieme!
Noi genitori abbiamo assistito molte volte a momenti di vita familiare come questo, con conclusione magari molto diverse dall’esito pacifico di questa storia.
La potenza di queste pagine sta proprio nel narrare il quotidiano, intriso di fare, di emozioni, di relazioni, vissuti da tutti i bambini.
In questo piccolo albo si sottolinea anche quanto il gioco simbolico e l’immaginazione hanno grande potere all’interno delle relazioni tra pari e/o tra fratelli.
Nel gioco Riko e suo fratello si incontrano, si riconciliano, abitano insieme lo spazio del far finta e scoprono che lì possono star bene insieme, viversi con affetto e disponibilità. Il gioco dunque è possibilità di relazioni, di confronto, è un facilitatore.
Le illustrazioni, inoltre, contribuiscono ad aggiungere significato alla narrazione; in alcune pagine, quando Riko è immersa nel gioco del far finta si confondono volutamente la dimensione reale con quella ludica/creativa/immaginativa … vediamo Riko piccola, comminare e giocare dentro la scatola/stanza … la bimba è completamente immersa nel gioco, ne è la protagonista assoluta, abita questo spazio ludico interamente, vi è immersa con i pensieri, il corpo, le emozioni.
Il fratello può accedere in questo spazio a patto che anche lui diventi piccolo ed ecco che entra in gioco un pupazetto, un supereroe che porta la pace.
La mamma, indaffarata ma attenta alle esigenze e ai bisogni della piccola è capace di sintonizzarsi su Riko, di accogliere le sue emozioni e i suoi bisogni, le propone un gioco, lo avvia, mette a disposizione materiale, mostra fiducia nelle capacità della piccola che può procedere da sola, che può sperimentare. La mamma è capace di proporre la giusta attività.
Ne’ “la scatola magica” si celebra il gioco, la sua importanza nella crescita dei nostri bimbi, la necessità che l’adulto riconosca a questa attività funzioni educativi, ma si attivi attivi anche a preservarlo, incoraggiarlo con la messa a disposizione di materiali e spazi adeguati
Una storia che pone al centro della narrazione il bambino, una storia che racconta il mondo dell’infanzia con sensibilità e autenticità.
Riko è vera, autentica, nel suo essere bambina capricciosa, quando perde completamente il controllo di sè in balia di rabbia e frustrazione.
La narrazione e le illustrazioni ci mostrano e raccontano le emozioni che travolgono la piccola, così ci è data la possibilità di offrire ai nostri bimbi “una palestra” ove esercitarsi a riconoscere e a dare nome a ciò che vive Riko.
Il piccolo lettore può rispecchiarsi e identificarsi, può affacciarsi su una storia che parla della sua quotidianità, di emozioni e di relazioni parentali complesse.
La scatola magica di Komako Sakai, 1998 Kira Kira edizioni. Se vuoi acquistarlo scrivimi
Qui trovi la mia video recensione
Komako Sakai è nata nel 1966 a Hyogo, ha studiamo alla National University of Fine Arts and Music di Tokyo. Si è dedicata al design tessile prima di iniziare il suo lavoro come autrice di libri illustrati. È una delle più popolari illustratrici in Giappone, amata anche in negli Stati Uniti e in Europa dove i suoi lavori vengono regolarmente tradotti.
Kira Kira Edizioni si propone di portare sul mercato editoriale italiano una selezione di albi illustrati di autori e illustratori giapponesi ancora poco conosciuti in Italia.